Mobili per ufficio dal produttore: i consigli peggiori mai sentiti

Ciò che distingue la grande distribuzione dall’acquisto di mobili per ufficio dal produttore è soprattutto il consiglio personalizzato. In questo articolo però ne abbiamo selezionati alcuni dei peggiori mai sentiti dagli architetti, alle prese con la progettazione di uno studio o di una sede aziendale.

Ci sono molti articoli che parlano di come progettare un arredo ufficio, quali mobili e accessori scegliere e le sedie e i tavoli riunioni conformi alle normative di sicurezza. Ma c’è anche tanta disinformazione che circola e consigli che potrebbero orientare verso scelte non in linea con le reali esigenze dell’azienda committente.

Abbiamo preparato una selezione dei consigli peggiori dispensati agli architetti da parte di aziende produttrici di mobili.

Vero e falso sui mobili per ufficio dal produttore

1. Più grande è, meglio è…

Il riferimento è soprattutto alle scrivanie ufficio, il che ovviamente è lontano dalla verità.  Gli ambienti di lavoro si sono evoluti negli ultimi anni in favore di soluzioni smart e agili per lavorare, di spazi condivisi a disposizione di più collaboratori.  Computer portatili ed altri device diventano sempre più piccoli e leggeri da trasportare da un luogo all’altro: semplicemente le persone non hanno bisogno di desk enormi per produrre.

Quando i computer erano ingombranti e i monitor voluminosi, la scrivania grande e larga rappresentava la soluzione ideale.  Oggi questa esigenza è sorpassata e, se la scelta ricade su mobili più minimal, l’azienda può contare su un numero più elevato di collaboratori senza dover disporre di ambienti supplementari o più ampi del necessario.

2. Sfrutta ogni centimetro quadrato di spazio

Spazi vuoti all’interno dell’ufficio? Non vuol dire di certo che li stai sprecando.

Mantenere alcune aree open-space e libere da ingombri funziona invece molto bene in termini di progettazione interna e di design. La funzionalità è garantita perché l’ordine e la spaziosità stimolano la produzione  e la concentrazione, dando spazio alle idee creative per circolare. Uno spazio aperto, luminoso e pulito inoltre è il biglietto da visita più apprezzato da clienti e visitatori.

Una delle ultime tendenze di co-working infine esalta gli spazi senza strumenti di lavoro perché importanti a livello ricreativo dei dipendenti e di team building.

3. Scegli colori neutri per non sbagliare

Molte persone tendono a scegliere tinte neutre per l’arredo ufficio, nell’intento di non sbagliare con gli abbinamenti e mettersi al riparo da mode passeggere. In realtà però non si rivela sempre una scelta vincente. Questo perché l’ufficio è il quartier generale dell’azienda, il cuore pulsante del brand e deve traspirare personalità da tutti i pori, riflettendone immagine e carattere.

È invece dimostrato che il beige e il grigio, scelti come unica tonalità sterile per i mobili dell’ufficio, possono ostacolare la produttività: è come dotare ogni dipendente di un paio di occhiali da sole con i quali schermare lampi di luce, schizzi di creatività, impulsi vitali che invece potrebbero provenire da dettagli colorati e accessi.

Ovviamente senza eccessi azzardati: si tratta piuttosto di mettere in risalto, evidenziare, illuminare alcuni accessori o componenti di arredo e renderli vibranti, nel rispetto del look and feel aziendale e dell’immagine del brand elaborata dalla strategia di marketing.

4. Dovrai acquistare gli stessi mobili ufficio per ciascun componente del team

In base all’esperienza di tanti anni e con diverse tipologie di clientela, diciamo invece che raramente è una buona idea acquistare in blocco le stesse scrivanie/sedie/scaffali/cassettiere per ognuno dei dipendenti operativi all’interno dell’ufficio.

I vari collaboratori differiscono tra loro soprattutto per il ruolo che rivestono e le mansioni che svolgono all’interno dell’azienda. Chi utilizza il computer per l’intera giornata troverà più confortevole una scrivania ad altezza regolabile; invece chi trascorre molto tempo al telefono per comunicare con clienti o fornitori necessiterà di una scrivania insonorizzata nello spazio circostante.

5. Se costa di più non vuol dire che è migliore

Se parliamo di design funzionale e non solo di griffe a parità di qualità, allora l’affermazione non è veritiera. Gli elementi che concorrono alla determinazione di un prezzo per il posizionamento sul mercato sono molteplici. E una sedia acquistata in un centro commerciale o in una catena di mobili ufficio con montaggio fai-da-te può apparire simile ad una di qualità ma in realtà solo nella forma.

Le differenze principali tra grande distribuzione e produttore

Tra le principali differenze tra la grande distribuzione e mobili per ufficio dal produttore ci sono:

  • la qualità dei materiali utilizzati
  • la personalizzazione
  • la durata garantita negli anni
  • il servizio di customer care
  • la politica di resi e sostituzioni
  • il processo produttivo a norma
  • il rispetto della sicurezza sul lavoro e dell’ergonomia
  • lo stile e il design inconfondibili dei prodotti.

Appare evidente come questa serie di elementi contribuisca a determinare il prezzo di vendita dell’arredo ufficio, che rimane comunque, nel caso di marchi come il Made in Italy ad esempio, il miglior prezzo possibile in rapporto alla qualità e all’originalità offerte.

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