5 idee per Arredare un Ufficio in Casa

Il tuo futuro committente è un professionista freelance che ha deciso di arredare un ufficio in casa? Ecco le 5 idee migliori che soddisfano ogni esigenza.

Dal ricevimento dei clienti all’archiviazione dei documenti, dall’insonorizzazione dal resto della casa all’ottimizzazione degli spazi. Tutto questo per arrivare alla scelta dello stile più congeniale all’attività lavorativa del tuo cliente.

Come arredare un Ufficio in Casa per soddisfare le esigenze di ogni cliente?

1. Organizzare un ufficio in casa per ricevere i potenziali clienti

La prima domanda che da architetto dovrai rivolgere al tuo committente, riguarda la necessità oppure no di ricevere i clienti. Non tutte le professioni richiedono un ufficio aperto al pubblico, ma in molti casi, si rivela strettamente necessario.

Nel caso in cui il committente abbia bisogno di aprire la porta ai potenziali clienti, l’ufficio in casa dovrà essere posizionato il più vicino possibile alla porta d’ingresso. In base allo spazio disponibile, occorre posizionare la scrivania in maniera tale che, idealmente, trovi spazio il computer posizionato lateralmente rispetto alla luce naturale di una finestra. Di fronte alla poltrona del professionista, bisognerà prevedere due sedute per colloquiare con eventuali clienti.

2.  Stanza studio in casa: come archiviare documenti e materiale cartaceo

Sicuramente nell’era digitale, l’archiviazione  in cloud e i software gestionali più sofisticati, hanno ridotto la mole di materiale cartaceo da tenere a portata di mano. Ma sono ancora tanti i documenti che, per un motivo o l’altro, necessitano di una copia cartacea a disposizione. Si pensi alla documentazione legale e alle notifiche di un avvocato oppure ai progetti in scala di un grafico o di un ingegnere.

Dove conservare questo materiale, avendo a disposizione solo una stanza per lo studio in casa?

C’è da dire inoltre che, in qualità di architetto, dovrai risolvere/anticipare un’altra esigenza fondamentale del tuo cliente. Il caos imperante in cui è facile cadere, nel momento in cui non si divide l’ufficio con nessuno oppure non sia strettamente necessario il ricevimento del pubblico.

L’arredamento dello studio in casa allora deve risultare funzionale e pratico da riordinare.

Le cassettiere sono tra le soluzioni più utili, soprattutto se dotate di rotelle per gli spostamenti. Per creare spazio e mettere ordine tra le mille pratiche da archiviare, la soluzione ideale è rappresentata dai contenitori impilabili. Mensole e pannelli multi-tasche, risolvono problemi di spazio e di ordine in pochi secondi, senza trascurare il fattore design.

3.  Studio in casa: idee per l’insonorizzazione

Se l’home office deve trovare collocazione in un ambiente piccolo come ad esempio un bilocale, con molta probabilità il problema principale da risolvere riguarderà l‘insonorizzazione dello spazio.

Lavorare da remoto è ormai una realtà, che prende sempre più piede, sia per quanto riguarda la modalità telelavoro per i dipendenti sia, ovviamente, per i professionisti freelance. Capiterà quindi sempre più spesso di imbattersi in abitazioni che, seppur non grandissime, devono per forza di cose accogliere uno studio in casa. A quale idee ricorrere allora per garantire il massimo della privacy e della concentrazione a chi lavora, impedendo che venga disturbato dai rumori della cucina adiacente, della TV o semplicemente dalle conversazioni di chi si trova nella stanza accanto?

Occuparsi dell‘insonorizzazione delle pareti allora, diventa la priorità per l’architetto che deve arredare lo studio in casa, confinante con stanze rumorose. La soluzione ideale per evitare le distrazioni è rappresentata dalla parete in cartongesso o da pannelli acustici in lana di vetro.  Un’altra soluzione efficace consiste nell’accoppiare due vetri con una speciale pellicola trasparente, che riduce la propagazione del suono da una stanza all’altra. Se invece si ha la necessità di isolare acusticamente la stanza dai rumori provenienti dal piano di sotto o da un soppalco, allora l’ideale è utilizzare il feltro anticalpestio.

4. Arredare un Ufficio in Casa: come ottimizzare gli spazi?

Chi opta per la realizzazione di uno studio in casa, di rado può contare su due stanze o un locale con anticamera che funga da sala d’attesa. Quindi nella progettazione dell’arredamento, l’ottimizzazione degli spazi riveste un ruolo fondamentale.  La regola numero uno per l’architetto che deve sfruttare al meglio ogni centimetro della stanza, è non eccedere con i mobili. Fermo restando gli elementi irrinunciabili come scrivania e libreria, per il resto dell’arredo, le mensole e i pensili rappresentano la soluzione ottimale perché sfruttano lo spazio in altezza.

In alcuni casi estremi, se ad esempio il contatto con il pubblico non è necessario, l’unica soluzione possibile è ricavare uno spazio di lavoro in un angolo insolito della casa, perché non si ha a disposizione un’intera stanza. Tra le soluzioni più apprezzate, ci sono:

  • il sottoscala. Se la casa è a due piani, lo spazio non sfruttato al di sotto delle scale, diventa l’angolo da attrezzare con scrivania e pannelli multi-tasche per raccogliere documenti e cancelleria.
  • la nicchia. Nelle zone di passaggio, come un corridoio ad esempio o il disimpegno all’ingresso, spesso è possibile collocare una scrivania con computer e posizionare mensole porta-oggetti fino al soffitto.
  • l’armadio strategico. In qualsiasi stanza, purché ci sia un minimo di spazio a disposizione, l’architetto potrà ricavare un angolo per la postazione pc, da far “sparire” all’occorrenza coprendolo con le ante di un finto armadio.
  • il soppalco. Se proprio la stanza è di ridotte dimensioni o tutta la superficie è occupata ma il soffitto è molto alto, allora perché non sfruttare lo spazio “al di sopra della testa”? Costruire un soppalco su cui posizionare scrivania e cassettiera, è la soluzione più efficiente per risolvere questa esigenza.

5. Arredare un Ufficio in Casa: quale stile scegliere per l’arredamento?

Ci sono regole generali da seguire per la scelta del design perfetto per un ufficio in casa? In realtà non troppe. Lo stile della stanza adibita a studio infatti può anche non essere in linea con l’arredo del resto dell’abitazione. In generale, dal punto di vista cromatico, è preferibile:

  • il bianco o le tinte chiare per lo studio di un’estetista ad esempio o di una nutrizionista, perché ispirano pulizia;
  • le tinte forti, come il rosso e il nero sono più indicate per uno studio di registrazione musicale perchè danno carica e grinta;
  • la carta da parati decorata è perfetta per i più creativi.

In generale però, fatta salva la funzionalità, la bravura dell’architetto sarà nell’inquadrare la personalità del professionista-committente e proporre mobili e complementi di arredo che soddisfino il suo gusto e regalino all’ambiente il tocco originale che non si aspetta.